Jazz:Re:Found Festival evolve i fasti indoor che ne hanno consacrato, a Torino, il ruolo di apripista in materia di esplorazione dei nuovi linguaggi jazz e black music, catapultandoci en plein air in pieno Monferrato (Cella Monte) – patrimonio UNESCO.
Il Festival – scolpito in una venue di inattaccabile splendore – diventa dunque un bocciolo intenso di suoni, emozioni, rimandi, esperienze collaterali (workshop, food/wine tasting, yoga, cinema, rafting) che travalicano persino la didascalica definizione di Festival.

L'ibrido esplicito tra le radici black di molta della musica che ascoltiamo (di cui il jazz rappresenta la sineddoche) e l'elettronica futuribile che pervade le produzioni odierne è in realtà qualcosa di inedito a queste latitudini. Al crocevia tra passato e futuro, Americhe e Africa, tra le avanguardie del clubbing e la "retromania" di molti festival Jazz, Black and Forth e Jazz:Re:Found si fanno portavoce di un presente meticcio e di un groove democratico, un ponte essenziale tra epoche, linguaggi e audience. Era dai tempi di Herbie Hancock e Miles Davis che i linguaggi del jazz non avevano una così grande popolarità e forza di penetrare nel tessuto dell'intrattenimento mainstream e nel lifestyle. È evidente il ritorno sul mercato culturale e musicale dei linguaggi black, dall'Hip Hop al Jazz, e di un'ondata di suoni e progetti con matrice afroamericana.
FONTE: https://jazzrefound.it/festival/
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